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Correre con la febbre, l'influenza o il raffreddore

Aggiornamento: 18 feb

Quando il naso comincia a colare, starnutiamo e magari accusiamo qualche linea di febbre, per noi runner si prospetta l’incubo di una pausa forzata dagli allenamenti.

Molti magari stanno preparando una gara specifica, hanno una tabella da seguire e si spazientiscono di fronte all’idea di saltare gli allenamenti. E così, anche se raffreddati o debilitati, provano ad allenarsi lo stesso.

Ma fino a che punto si può correre quando si è malati? E quando è meglio (se non doveroso) riposare?


Cerchiamo di distinguere i diversi malanni invernali e capire quando possiamo azzardare una seduta di allenamento e quando invece è meglio concedere al corpo riposo e recupero.


Innanzitutto distinguiamo il raffreddore dall’influenza.


Il raffreddore è una malattia infettiva, generalmente dovuta al rinovirus. La sua sintomatologia è il naso che cola, a volte il mal di gola e le mucose gonfie. A volte chi è raffreddato potrebbe tossire ma spesso non presenta febbre, piuttosto un lieve aumento della temperatura. Quando si parla di influenza, invece, i sintomi sono un po’ più gravi. L’influenza comporta sempre febbre, stanchezza generale, brividi, dolori muscolari, mal di testa e tosse.


Detto questo, ecco alcuni consigli che puoi seguire per decidere se andare a correre o no mentre sei malato.



non correre con la febbre e l’influenza


Correre con la febbre e con l’influenza non è assolutamente una buona idea.

Quando il nostro corpo sta combattendo un virus, buona parte delle forze del nostro sistema immunitario è impiegata nel debellare il patogeno e avremo quindi meno forze sia per allenarci, sia per svolgere le comuni attività quotidiane. Allenarsi in uno stato di affaticamento non è produttivo, perché non otterremo miglioramenti della nostra condizione atletica. Anzi. Correre con febbre e influenza aumenta il rischio di infortunio. Infatti l’aumento della temperature corporea riduce la forza muscolare e compromette la coordinazione del nostro sistema nervoso, il che potrebbe portare a lesioni, contratture o stiramenti muscolari.


Uno stato influenzale poi, aumenta il nostro fabbisogno di acqua (è per questo che bisogna bere molto quando si ha l’influenza!), e se corriamo con l’influenza, aumentiamo il rischio di disidratazione.


Un altro grave rischio quando si corre con l’influenza, è che il virus di cui siamo vittime possa diffondersi fino al cuore, provocando infiammazione al muscolo cardiaco o, addirittura, la morte improvvisa (non è così raro come pensi).


Fare attività fisica quando si ha la febbre e l’influenza non solo è molto spiacevole, ma può anche essere pericoloso. Correre con la febbre è quindi vivamente sconsigliato perché:


- L’allenamento non è producente e nemmeno piacevole

- Si allungano i tempi di recupero dall’influenza

- Si rischia un infortunio muscolare

- Si rischiano infiammazioni al muscolo cardiaco


correre con la febbre
correre con la febbre e l'influenza non porta alcun beneficio e può ritardare la guarigione


Riprendere a correre dopo la febbre


Non credere nemmeno ai falsi miti per cui “con una bella sudata” si elimina prima il virus e si guarisce. La febbre è un chiaro segnale che il corpo ha bisogno di riposo. La cosa migliore che puoi fare è quindi interrompere gli allenamenti e l’attività fisica in generale, bere a sufficienza per rimanere idratato, stare al caldo e cercare di dormire il necessario.


Quando si potrà ricominciare ad allenarsi?

Aspetta ancora uno o due giorni da sfebbrato prima di riprendere gli allenamenti. Allenarsi prima potrebbe portare a una ricaduta, oltre ad aumentare il rischio di infortuni. I muscoli infatti potrebbero ancora essere debilitati e l’organismo ancora leggermente debole o disidratato a seguito dell’influenza appena debellata.


Naturalmente, alla fine, la regola più importante è: ascolta il tuo corpo.


Se sei preoccupato di perdere la tua condizione fisica a seguito di qualche giorno senza corsa, ricorda che fino a cinque giorni senza attività, il decadimento della condizione atletica è trascurabile (si parla dell’1%), quindi non preoccuparti e pensa prima a guarire.


Dopo la febbre, riprendi con qualche corsa leggera e ascolta il tuo corpo per capire come stai. Quanto ti sentirai completamente recuperato, potrai inserire nuovamente gli allenamenti di qualità e le corse lunghe. Una regola di base che viene spesso utilizzata è quella di allenarsi in modo leggero per il doppio dei giorni che è durata la febbre. Hai avuto la febbre per tre giorni? Aspetta uno o due giorni prima di allenarti, poi allenati per altri tre giorni in modo leggero e, successivamente, ricomincia a inserire nel tuo piano di allenamento anche sedute di qualità.



Correre con il raffreddore o la tosse


Si può correre con il raffreddore?

Se hai il raffreddore e non hai la febbre, in linea di principio puoi continuare ad allenarti, purché tu non faccia sedute troppo impegnative.

La corsa leggera a passo lento può aiutare a far scomparire un raffreddore di modesta entità. Al contrario, un allenamento impegnativo fatto col raffreddore potrebbe aggravarne i sintomi.

Un utile mnemonico per questo è il controllo del collo. Se i sintomi si verificano soprattutto a livello del collo, come naso che cola, mal d’orecchi e mal di gola, puoi andare a correre. Ascolta attentamente anche il tuo corpo e, se te la senti di correre, fai una corsa leggera di breve durata. Se i tuoi sintomi si estendono anche sotto il collo (dolore ai polmoni, alle braccia e alle gambe, debolezza muscolare generale…) allora la corsa è sconsigliata.


Se dopo un allenamento con il raffreddore, rientrando a casa, hai un attacco di tosse, è normale: è una reazione delle vie respiratorie profonde che contribuisce a pulire i polmoni.





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